Manifesto

L’agilità di una barca a vela unita all’efficacia della corazzata.

[ 1 ] L’INTUIZIONE

Solo l’intuizione, la scommessa che il mondo potesse diventare altro, diverso da come si presentava, ha spinto l’umanità a evolversi nei secoli. Eppure chi additava per primo nuovi e migliori mondi possibili è sempre stato definito illuso, sognatore o, bene che andasse, utopista.

[ 2 ] L'utopia

Utopia è l’isola dove una parte dell’umanità si è ritirata a vivere: non approva l’egoismo, l’avidità e la violenza ormai dominanti sull’intero pianeta. Qui invece le persone coabitano in pace, libere e rispettose della libertà altrui, in perfetta sintonia. Ognuno lavora per ciò che sa fare e condivide il frutto del proprio lavoro con chi lo desidera. Nel tempo dello svago si curano le arti: la musica, la letteratura. Ci si aiuta vicendevolmente, perché nessuno deve rimanere indietro o sentirsi emarginato. A guidare questa comunità sono la cultura e la filosofia, perciò ogni decisione è illuminata.

[ 3 ] Il luogo che non c’è

È una società ideale, quella immaginata nel Cinquecento dall’umanista inglese Tommaso Moro. Però c’è ancora chi la cerca, chi crede nella sua utilità. Il termine “utopia”, è vero, in greco significa “il luogo che non cè”; ma gli individui saggi e coraggiosi sanno che cosa vuol dire: il luogo che ancora non c’è, presto ci sarà.

[ 4 ] gli abitanti

Il Club è un’isola in divenire ma già popolata, brulicante di vita. Ci abitano 720 persone, appartenenti a 24 aziende italiane dal respiro internazionale che hanno deciso di rivoluzionare, insieme, lo stile del fare impresa nell’ambito dei servizi professionali. Si sono ribellate al comandamento globale secondo cui “piccolo”, in economia, non è più “bello” ma destinato a scomparire o a snaturarsi.

[ 5 ] Il progetto

Questo progetto è doppiamente sociale: i soci si aiutano tra di loro all’interno, mettendo in atto una sorta di solidarietà mutualistica; le aziende una per una e il Club nel suo insieme agiscono verso il mondo esterno seguendo un’ispirazione altruistica.

[ 6 ] la volontà

Il Club nasce dalla volontà di anteporre il benessere al profitto, nella convinzione che il benessere debba generare profitto anziché esserne solamente un effetto secondario. Tutt’altro che marginale, il guadagno è più etico e gratificante se deriva da condizioni di felicità assicurate a ciascun soggetto lungo la filiera della consulenza: dai Soci del Club e collaboratori ai loro Business Partner e Clienti, ai Clienti dei Clienti, fino all’Utente Finale.

[ 7 ] le persone al centro

Il Club, rivendicando la centralità dell’essere umano, si propone con la sua visione e la sua missione di affermare un modello di consulenza sostenibile (anche per le future generazioni) e democratizzato che parta dall’ascolto dell’altro per arrivare al servizio offerto, rovesciando la dinamica abituale.

[ 8 ] la ricchezza immateriale

Non è dunque l’immediato vantaggio economico di qualcuno il motore del Club, bensì la condivisione unanime di regole che nascono da principi come lealtà, fiducia, gratitudine. La ricchezza immateriale, che è anche il nucleo fondante del Club, ed è custodita in una carta dei valori connessa a propri specifici indicatori non finanziari di performance. L’azienda vale ben più degli aridi conteggi numerici emergenti da un conto economico: è (anche) il suo sapere stratificato, ciò in cui crede e a cui tende, la storia che scrive giorno per giorno. Le sue persone.

[ 9 ] l’autonomia evoluta

L’idea che sostiene l’operatività del Club è più sofisticata del noto proverbio “l’unione fa la forza”. Qui parliamo di una forma di autonomia evoluta, democratica, in base a cui ciascuna azienda partecipante viene rispettata e valorizzata nella sua identità esclusiva, e in più, alleata a tutte le altre, ha l’autorevolezza di una grande organizzazione nel muoversi. Il Club si fa garante verso le sue aziende del meglio di due paradigmi imprenditoriali finora considerati antitetici, da un lato l’estrema qualità “artigianale” del prodotto, dall’altro la potenza propulsiva per solcare mercati turbolenti. L’agilità di una barca a vela unita all’efficacia della corazzata.

[ 10 ] l’organizzazione

Per raggiungere questo ambizioso risultato, il Club, anche mediante business partner, eroga alle sue aziende alcuni servizi, tipici ed essenziali di una struttura molto organizzata: ripensamento strategico dell’azienda; talent management e governo delle risorse umane più affinato; una modalità di comunicazione professionale; nuova visione strategico-commerciale e relativo supporto; budget armonizzato a livello di gruppo e attenzione alla gestione economica; accesso facilitato alle risorse finanziarie ordinarie e straordinarie; competenze legali e fiscali; messa a fattor comune delle relazioni instaurate con Enti e Istituzioni; disponibilità degli uffici delle aziende, ovunque dislocati, per le persone del Club; fondazione di una Academy unica di formazione; creazione di un social network privato per la comunicazione interna e di una piattaforma di condivisione, scrigno delle metodologie, dei progetti svolti, delle best practice di ciascun aderente.

[ 11 ] le “botteghe”

L’imprenditore è libero di continuare a fare il tecnico, di coltivare un core business molto specifico e di gestire con cura i propri collaboratori: di far risplendere la sua “boutique”, una bottega di stampo rinascimentale di cui va giustamente orgoglioso. Nel frattempo la sua azienda, avvantaggiata dal sostegno inter-aziendale e sovra-aziendale del Club, può crescere secondo una scalabilità altrimenti preclusa a realtà di piccole dimensioni.

[ 12 ] la cooperazione

In senso cooperativo, il Club aiuta a superare la sfiducia in cui talvolta precipita l’imprenditore nella solitudine del comando e di responsabilità gravose che è costretto ad assumere, accompagnandolo in un percorso di Good Governance. Il Club è perciò superiore alla semplice somma delle sue parti, e questa addizione irrobustisce le spalle di ciascun partecipante, riducendo il carico del rischio per tutti. Riuscire dove altri hanno fallito è lo stimolo che anima non soltanto l’economia ma la vita stessa degli umani, di coloro, perlomeno, che si rifiutano di accettare le condizioni date dal contesto, perché preferiscono plasmarne uno a loro misura.

Un mondo diverso e innovativo è possibile, immaginarlo è il primo passo per costruirlo. Il posto che ancora non esisteva, Utopia, esiste già.

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