Persone

Appassionate al proprio lavoro e impegnate a fornire ai propri Clienti la miglior esperienza possibile

Federica Meroi

ALFASISTEMI

La storia antica e l’innovazione sono le mie due grandi passioni. Cosa unisce due mondi così distanti? Forse il valore dell’ascolto, che considero il fil rouge dell’attività di consulenza. In Alfa Sistemi non inseguiamo la tecnologia a tutti i costi, ma diamo priorità alla comprensione delle necessità del cliente, sia palesi che inespresse.

Gabriele Pantaleoni

EXCENT

Mi considero un commercialista anomalo. Ho sempre amato il lato aziendale della professione, le tematiche del controllo di gestione in senso esteso, con forte compenetrazione della tecnologia, a cui ho dedicato la mia vita professionale fino ad oggi.

Christian Carniato

TSW

Se penso alla strada che ho percorso finora mi posso vedere come osservatore in ascolto. Con The Sixth W ho tradotto questo approccio in un modello essenziale da applicare alla vita e agli affari: un team multidisciplinare fondato sulla capacità di rilevare i bisogni, leggere le emozioni, riconnettere le persone.

Walter Bessega

IN'PROOV

Sono un ingegnere e uno psicologo. Credo nei principi del Lean Management ma sono convinto che per farli funzionare servano focus su risultati rapidi e significativi e competenze HR applicate a progetti concreti, per garantirne la sostenibilità.

Lapo Cozzutto

BERENICE

Poche volte ho avuto paura di fare il passo più lungo della gamba, rischiando moltissimo, ma raggiungendo così risultati impensabili per una piccola realtà come la nostra. Ho il desiderio di veder realizzato un vero cambiamento nel settore della pubblica amministrazione, diventando leader nei settori che ci caratterizzano e, in particolare, nel Geographic Business Process Management.

Silvio Varagnolo

ARGOGRA

L’informatica mi ha conquistato in un centro di calcolo, scoperto da studente di economia. Trentacinque anni di carriera in ambito consulenziale mi hanno insegnato l’importanza dell’ascolto. Oggi la vera sfida è ascoltare i bisogni profondi dei nostri interlocutori privilegiati per costruire gruppi creativi di successo.

Nicola De Bello

NODER

Ho lavorato nei settori delle telecomunicazioni e dell’informatica, fondato e gestito società di consulenza. Oggi con la mia startup aiuto le aziende a integrare la tecnologia Blockchain nei loro processi di Digital Transformation.

Alvise Bonaga

LONDON

Sono curioso di natura. Lavorare per una grande società di consulenza internazionale ha soddisfatto questa curiosità, finché non ho sentito che iniziava a mancarmi qualcosa. Ero ancora affamato di novità: per questo ho fondato London Solution & Consulting, specializzata in Corporate Performance Manager e Data Analytics.

Massimo Faggi

DESYS

Nel mio percorso professionale ho ricoperto prima il ruolo di dipendente e poi quello di imprenditore. Ho lavorato in fabbrica nella produzione, successivamente ho fatto esperienza in accounting tecnico-commerciali e infine guidato un’azienda nel settore dei servizi. Ho imparato a prendere le decisioni importanti dopo avere ascoltato le opinioni degli altri.

Vittorio Grassi

SIDEA

Da oltre dieci anni aiuto le imprese a cogliere le opportunità della digital transformation. Guido una società di consulenza in forte crescita, in cui la tecnologia va di pari passo con il benessere e il valore generato verso persone, partner e comunità.

Angelo Stradiotto

ASTRA-BI

L’analisi dei dati unisce scienza e creatività. Non è sufficiente conoscere le regole che governano un database o un algoritmo, la parte più intrigante della consulenza in ambito Business Intelligence è trovare nuove interpretazioni dei dati per aiutare i clienti ad analizzare il proprio business da punti di vista diversi, creando un circolo virtuoso di miglioramento continuo.

Edoardo Degli Innocenti

B3YOND

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Pietro Nardella

OCRA

Ingegnere per formazione, innovatore per passione. Ho trovato la mia dimensione professionale fondando Ocra: nata come boutique di consulenza in ambito IT verticale su fashion e retail, è cresciuta e si evolve ancora, con uno spin-off dedicato all’Open innovation.

Federico Pagani

NEXTBIT

Ho vissuto a Hong Kong, in Uk e negli Usa. Poi ho deciso di portare in Italia lo spirito della Silicon Valley e di fondare una società che si occupa di algoritmi, analisi dei dati e intelligenza artificiale, in cui lavorano persone con vero talento e tutti imparano dai colleghi. Io in primis.

Giusy Mainardi

SMART REAL ESTATE

Sono una fisica nucleare e mi occupo di tecnologie da oltre trent’anni, sempre ricercando innovazione e soluzioni di frontiera. Guardo alla tecnologia con un approccio olistico, con la curiosità e la creatività indotte dagli studi umanistici e dalla passione per l’arte.

Stefano Scaranna

LONDON

Pianificazione e Controllo e imprenditorialità sono gli ambiti ai quali ho dedicato la mia vita professionale. Ho disegnato e implementato applicazioni di Performance Management per le principali griffe di moda italiane. So cosa significa avviare e far crescere una società.

Stefano Carosio

STAM

Nella mia vita professionale ho lavorato con scienziati, imprenditori e investitori creando squadre affiatate, allineando visione, delivery e successi condivisi sul mercato. Una ricetta i cui ingredienti principali sono creatività, umiltà, competenza e fiducia reciproca.

Sanda Balas

IN'PROOV

La passione per le persone e la curiosità di comprendere e migliorare i processi mi hanno guidata a scegliere il mondo della consulenza. Sono comunicatore cinestesico, competenza che applico alla gestione dei team. Runner appassionata, ho interiorizzato il senso delle parole disciplina, crisi, persuasione. L’amore per l’artigianato mi ha insegnato l’importanza delle parole unicità, diversità, reinventarsi.

David Bramini

O-NAMI

Una spontanea propensione al dialogo e una naturale empatia mi hanno proiettato rapidamente in posizioni con responsabilità di coordinamento di progetti e gestione di risorse umane. Questi ruoli mi hanno consentito di conoscere da vicino un grande numero di aziende diverse per dimensioni e mercato, unesperienza che mi ha molto arricchito.

Salvatore Montanarella

DESYS

La mia storia nasce nel settore navalmeccanico, da sempre la mia passione. Forse l’impronta familiare mi ha spinto a credere che la mia passione sarebbe stata la mia professione. Poi un cambio di rotta mi ha portato verso il mondo ICT: Desys segna l’inizio del mio percorso da imprenditore e dell’esplorazione di ambiti nuovi.

Marcello Burzi

ALFASISTEMI

La consulenza mi ha accolto quasi inconsapevolmente, quando pensavo di iniziare una carriera accademica, ma sono ancora entusiasta di questa scelta. Se si ama “cambiare lavoro” più volte all’anno, se si vuole scoprire come funzionano le aziende dall’interno, se ci si vuole confrontare con tante persone e visioni diverse, allora fare consulenza è l’approdo ideale.

Matteo Brunati

AGORÀ SECURITY

Resilienza, tenacia, pazienza, umiltà. Sono alcune delle qualità che hanno caratterizzato la mia vita, oltre al piacere di sognare soluzioni a problemi che si pensava fossero insormortabili. Sono le stesse qualità su cui ho fondato la mia nuova avventura imprenditoriale, Agorà Security, per continuare a studiare nuove soluzioni alle sfide di oggi e di domani.

Laura Iacovone

3F-LAB

Neuroscienze, marketing e nuove tecnologie al servizio del people empowerment, dove l’innovazione non sia fine a se stessa, ma funzionale al miglioramento della qualità di vita delle persone e allo sviluppo delle competenze individuali, siano essi studenti, pazienti o organizzazioni aziendali.

Marco De Luca

KEENTECH

Il mio lavoro e le mie passioni hanno un legame antico: ho iniziato a programmare a 12 anni, ma all’università ho scelto giurisprudenza. Una «doppia vita» che si è rivelata la mia più grande fonte di ricchezza.

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Federica Meroi

ALFASISTEMI

La mia storia

Alfa Sistemi è parte di me da molto più tempo di quanto io sia parte di lei. È l’azienda fondata da mio padre, che ne è ancora il presidente. Quando nel 2007 ho accettato la sua proposta di entrarvi, per creare una funzione che ancora non c’era, quella di comunicazione e marketing, è stato come accettare una sfida: il settore ICT era quanto di più lontano dal mio percorso di studi, culminato con una laurea in lettere classiche. Ho lavorato per trasformare questo potenziale “minus” in un plus, perché il partire da zero mi ha aiutato ad imparare, per poi riuscire a raccontare l’azienda in modo efficace.

Alfa Sistemi è una società di system integration fondata a Udine nel 1995. Al mio arrivo stava iniziando ad espandersi fuori dal Nordest e, in questi 15 anni di percorso in comune è stato come veder crescere una sorella minore. Se all’inizio eravamo in 40, oggi siamo 130, abbiamo una sede a Milano, una a Roma e, da due anni, il primo ufficio internazionale a Bangkok. Nasciamo come società orientata ai sistemi ERP internazionali, specializzata in ambito Oracle e cresciutaestendendo le funzionalità del sistema ERP con soluzioni complementari in ambito Business Analytics, Customer Experience, Project Management, Gestione Risorse Umane, oltre a soluzioni tecnologiche sviluppate tailor-made su specifica cliente.

I nostri clienti-tipo sono società medio-grandi o grandi, prevalentemente del settore manifatturiero e internazionali. Uno dei nostri caratteri distintivi è proprio l’impegno a seguire il cliente ovunque. Solitamente al progetto nella capogruppo italiana seguono i progetti di roll out nelle filiali estere. Per farlo non ci appoggiamo a società locali, ma inviamo in loco i nostri consulenti e, così facendo, non ci limitiamo a trasferire un software, ma portiamo una cultura d’impresa. Sono oltre 70 i progetti oggi realizzati in tutti i cinque continenti, dagli Usa al Far East. Qui abbiamo aperto una nuova sede, proprio per poter avere un’interlocuzione con le aziende clienti nel fuso orario e nelle lingue di area Asia-Pacific.

La mia vision

La mission che ci diamo è quella di sintonizzarci con la voce del cliente. Non rincorrere la tecnologia all’ultimo grido a tutti i costi, ma farci guidare dai bisogni del business. Il futuro è nello smart manufacturing, in soluzioni tecnologiche interconnesse dall’ufficio alla fabbrica e nell’integrazione tra sistemi. L’altro pilastro è costituito dal valore delle nostre persone: vogliamo offrire loro un ambiente sano, stimolante e meritocratico, dove poter realmente esprimere il proprio talento.

Gabriele Pantaleoni

EXCENT

La mia storia

Ho avuto la fortuna di esercitare il lavoro che amo per 26 anni, facendo molte esperienze qualificanti in realtà italiane ed internazionali. Nel 2003, dopo essere stato associato in precedenti studi, ho fondato con altri colleghi dottori commercialisti lo Studio eAssociati, un nome che esprimeva una mission: essere riconosciuti per la qualità del servizio, più che per il cognome dei professionisti aderenti. Nel 2004 ho fondato lo Studio Adetica, esclusivamente dedicato alla Responsabilità Sociale d’Impresa, esperienza che dopo tre anni abbiamo interrotto a causa del basso livello di risposta da parte del mercato, all’epoca poco sensibile verso il tema della sostenibilità.

Nel 2005 ho fondato Excent, una società di consulenza aziendale che offre servizi ad alta intensità di conoscenza e specializzazione nell’area dell’Office for Finance e Operation. Sin da subito il nostro focus è stato indirizzato sui processi finance, attraverso logiche e strumenti Business Intelligence e Performance Management. La tecnologia è stata sempre dominata, partendo dalle logiche di business, in modo da non inquinare i progetti con logiche applicative.

Ho sempre creduto nella formazione e nella condivisione della conoscenza e oggi ho un bellissimo team di lavoro, preparato e con un approccio manageriale, pronto ad essere supportato e a supportare l’ingresso di risorse più giovani, energiche ed entusiaste. Excent, grazie all’Area CPM, una società con meno di dieci persone, si è posizionata verso l’alto rispetto alle sue dimensioni, affrontando progetti in realtà corporate internazionali, normalmente seguite da società di consulenza ben più grandi. Ciò è stato possibile grazie a un focus continuo sulla qualità del lavoro e alla capacità di coniugare innovazione tecnologica e attenzione ai processi aziendali. Sono convinto dell’importanza delle relazioni basate sull’ecosistema puro, sulla condivisione e sulla trasparenza, e ciò ci ha permesso di instaurare collaborazioni importanti che continuano tuttora, a distanza di anni.

La mia vision

La mia passione per la tecnologia e per il mio lavoro mi ha portato ad affrontare logiche di business avanzate, che vorrei affinare ed evolvere attraverso le opportunità che l’intelligenza artificiale sta offrendo, unite a una tecnologia e a una capacità computazionale sempre più evolute. Sono convinto che ci troveremo presto ad affrontare il nostro lavoro con metodologie e strumenti diversi. Questo mi stimola molto e mi fa comprendere la necessità di mettere in atto una serie di alleanze e integrazioni con professionisti e società dotate di skill diverse ma complementari, per affrontare le sfide professionali dei prossimi anni.

Christian Carniato

TSW

La mia storia

Sono cresciuto in un terreno fertile: una famiglia di commercianti dall’animo intraprendente e dallo spirito imprenditoriale, che si è creata il suo spazio nel settore della moda, aprendo e gestendo i primi negozi monomarca di un grande brand trevigiano divenuto poi famoso in tutto il mondo. Respirare impegno e dedizione a un progetto mi ha spinto a cercare la mia strada, anzi, a tracciarla: dapprima nel mondo della grafica pubblicitaria e poi nella comunicazione, sempre con un approccio votato all’osservazione e all’ascolto che mi ha portato a cogliere le occasioni in ambito sia relazionale sia professionale.

Una di queste occasioni mi si è presentata inaspettata, eppure con un immenso potenziale: uno spazio connesso e tecnologicamente avanzato in Calmaggiore a Treviso, quando ancora nessuno parlava di internet per un uso quotidiano, quando Google cominciava a definire le logiche di ricerca, quando i social network dovevano ancora essere concepiti. TSW – Treviso Service Web, che ho reinterpretato in TSW – Progetti di rete: questa è stata la versione 1.0 di quello che oggi è TSW, e di ciò che vedo in modo molto più ampio e olistico per un domani. E questa scelta imprenditoriale coincide con la mia strada lavorativa da quasi 25 anni ormai, e con lei evolvo anche io, come lei cresce con me.

Nel ‘97 siamo partiti concentrandoci sulla visibilità sui motori di ricerca e lungo la via abbiamo allargato il nostro raggio d’azione al digital advertising, all’analisi del dato e dei comportamenti online, al web design e all’usabilità, passando per la creazione e la diffusione dei contenutiattraverso i social media. Ognuno di questi mondi interconnessi ha aggiunto un tassello alla mia visione, arricchendo me e chi lavora al mio fianco di una consapevolezza: se si vuole ottenere un risultato utile, semplice e soddisfacente, la persona deve essere al centro della progettazione e dell’ascolto.

La mia vision

Ascoltare e coinvolgere le persone è semplice, ma non facile. Le persone sono complesse perché hanno sogni, desideri e paure, ma anche uniche quando esprimono valori, bisogni e vissuti. In un mondo che moltiplica le esperienze, noi ci preoccupiamo del loro valore e pensiamo che solo chi farà una scelta radicale oggi, cioè quella di cambiare l’obiettivo del suo lavoro, dal profitto al valore, potrà davvero vincere la sfida che il futuro ci sta presentando.

Nel 2007 questa mia visione si è concretizzata in un’area di TSW costituita da un team di ricercatori che unisce competenze dai mondi delle neuroscienze, dell’antropologia, della psicologia e della ricerca e analisi del dato, per rilevare i bisogni, leggere le emozioni, riconnettere le persone. Ma questo è stato solo il primo passo di un nuovo inizio: The Sixth W, e la sesta W è With: con, insieme. Con le persone. Con i ricercatori. Con le aziende e le istituzioni.

Walter Bessega

IN'PROOV

La mia storia

Ho 52 anni e il mio percorso scolastico e professionale è fatto di accelerazioni e svolte inattese. Sono un ingegnere elettronico e a 40 anni ho deciso di rimettermi a studiare: mi sono laureato in psicologia, avendo compreso come per trasformare le organizzazioni non bastino le competenze tecniche, ma serva un approccio scientifico anche alla dimensione umana.

Ho speso i miei primi sette anni nel mondo del lavoro in Accenture occupandomi di analisi e disegno dei processi in ambito bancario, facendo anche il programmatore e uscendo da quella esperienza straordinaria con il ruolo di manager. Nel 2005 sono entrato in Carel Industries come responsabile dello sviluppo software per diventare poi responsabile tecnico di gruppo, nel periodo in cui il presidente di Carel decise di adottare il Lean Management, di cui mi appassionai quando compresi quanto profonda fosse la svolta che portava. I risultati condussero a un radicale cambiamento nei processi di sviluppo dei prodotti, a pubblicazioni scientifiche con il supporto del Politecnico di Milano, e a farmi lasciare la comfort zone dell’ambito tecnico per seguire una nuova passione, l’ambito organizzativo, assumendomi la responsabilità di gestire il cambiamento di tutte le funzioni del gruppo. Questa esperienza ha stimolato in me l’interesse per la psicologia.

Nel 2014 sono diventato Direttore Operations del gruppo Maschio Gaspardo, passando da un’azienda con un attivo significativo a una con un forte indebitamento. Un rischio. Una sfida. Dopo il primo anno, una notevole riduzione dei magazzini portò ossigeno nelle casse dell’azienda.Dopo cinque anni in quella posizione, dentro di me continuava ad ardere la passione per il Lean Management. Ne ho fatto il mio mestiere full time, entrando in una società di consulenza specializzata, ma ho realizzato presto che lì non sarei riuscito a modificare un approccio orientato ai processi verso uno orientato sia ai processi sia alla dimensione umana. Di nuovo, ho deciso di dare una svolta alla mia carriera.

La mia vision

Con alcuni soci ho dato vita a Inproov, una società fondata sul Lean Management, sulle scienze umane, sulla tecnologia e sulla multidisciplinarietà delle proprie risorse. Non una nuova società di consulenza, né di HR, ma la fusione dei due ambiti in un’unica realtà. Solitamente i consulenti in ambito Lean mancano di competenze tecniche nella gestione delle risorse umane (e spesso perdono di vista i risultati economico-finanziari rapidi e concreti), mentre i consulenti HR non hanno esperienza diretta di come funzioni la fabbrica e i loro interventi sono slegati dalla realtà operativa quotidiana. Il futuro è unire questi linguaggi, saper parlare sia con i manager che con gli operatori.Per ottenere risultati concreti, rapidi e duraturi.

Lapo Cozzutto

BERENICE

La mia storia

Sono nato a Venezia nel 1969, anche se ho vissuto, quasi sempre, a Padova. Ho imparato moltissimo da mio padre, grazie alla sua esperienza come imprenditore e manager in tanti diversi settori. Mi ha anche trasmesso la passione per la musica, avendo uno dei primi negozi di dischi di importazione, e per la televisione, essendo stato uno dei primi a lavorare in questo settore dal 1974. Nel 77 comprò un computer Mael, nell’80 un mainframe Digital, per gestire i noleggi di film, telefilm e cartoni animati ed era un vero divertimento aiutarlo.

Probabilmente per questo, e anche grazie a mio cugino, mi sono avvicinato al mondo della programmazione a 12 anni, prima con il Fortran e poi con i diversi Basic, realizzando diversi applicativi, uno dei quali veniva usato anche per gestire il palinsesto di un network tv nazionale.

La mia curiosità in diversi ambiti mi ha portato a laurearmi in Archeologia, aggiungendo esami di programmazione e database presso il Worcester Polytechnic Institute del Massachussets e realizzando per la tesi un sistema gestionale per gli scavi archeologici e la ricostruzione della Casa dei Capitelli Ionici a Hierapolis (Turchia).

Ho iniziato a lavorare presso Università Ca’ Foscari, per poi passare a realizzare diversi progetti per l’UNESCO, in particolare, il primo sistema geografico (GIS) di manutenzione della Città di Venezia.

Dal 1998 ho deciso di iniziare la mia carriera imprenditoriale, lavorando prima con grandi aziende private e poi specializzandomi nel settore pubblico, in particolare sui temi gestiti dagli Uffici Tecnici.

Avendo avuto la possibilità di visitare molti paesi lontani fin da giovanissimo, ho sempre cercato di lavorare con aziende straniere e sono riuscito a creare la prima Joint Venture con un’azienda inglese nel 2003 e a lavorare negli USA dal 2013.

Le mie più grandi passioni restano il basket e la musica. Il basket è una guida per capire come gestire un team e avere la tenacia per uscire anche dalle situazioni più critiche. La musica è emozione pura, suonare in pubblico è qualcosa difficile da descrivere per chi non è mai salito su un palco di fronte a centinaia di persone.

Questi miei hobby mi hanno aiutato a raggiungere dei risultati fuori portata, unendo tenacia e passione, e riuscendo a vincere partite che sembravano impossibili.

Cosa ho imparato in ventiquattro anni: bisogna comportarsi correttamente con tutti, perché avrai bisogno di tutti per superare i momenti difficili.

La mia vision

Gli Enti Pubblici hanno un impatto fondamentale sulla vita dei cittadini e delle imprese. Decisioni sbagliate possono causare danni per milioni se non miliardi di euro.Ripensando l’organizzazione e la gestione della pubblica amministrazione, vi sono enormi margini di miglioramento che possono consentire di risparmiare e di migliorare la qualità dei servizi.L’idea è di migrare da una gestione artigianale istintiva a un utilizzo strutturato delle tecnologie e dei dati disponibili, che consenta di migliorare la vita delle aziende, dei professionisti e dei singoli cittadini.

Silvio Varagnolo

ARGOGRA

La mia storia

La fretta è cattiva consigliera: a volte prendersi il tempo che serve può portare a incontrare il futuro prima degli altri. Lo imparai nel lungo anno dedicato alla tesi di laurea in Economia e commercio: tesi in econometria applicata alla microeconomia aziendale, fatto piuttosto inusuale. Ciò mi portò a vivere il centro di calcolo veneziano di Ca’ Foscari, dove vidi arrivare i primi esemplari di Olivetti M24: i personal computer entravano nei laboratori universitari.

Appena laureato ricordo un colloquio in Arthur Young, non fui assunto a causa della mia passione per la musica – suonavo il mandolino in un’orchestra – vista come una distrazione dal lavoro. Ne approfittai per fare il supplente in una scuola superiore di Mestre. Per sei mesi studiai ragioneria la notte per poterla insegnare la mattina, rafforzando le mie basi in una materia tanto importante quanto sottovalutata.

In un mondo di specialisti la mia equidistanza tra materie umanistiche, creative e tecnologiche era vista con curiosità, a volte con sospetto. Portai il mio curriculum alla società di revisione Price Waterhouse (oggi PwC). Intuirono il valore della transdisciplinarietà e mi assunsero. Iniziò un rapporto destinato a non concludersi mai, evolvendosi costantemente. Ho lavorato in un oceano blu, ho cambiato mille ruoli imparando ad adattarmi, mi sono misurato con aziende di ogni dimensione e settore, ho sperimentato la costruzione di gruppi creativi, ho imparato a governare la linea del caos, bilanciando modelli di exploitation e modelli di exploration, ho affrontato le difficoltà del difendere le autonomie di chi stava in prima linea rispetto alle frenetiche forze centripete di controllo. Ho fatto mio il sistema valoriale di PwC che si ispira a valori universali: Lavorare insieme, Aver cura, Fare la differenza, Agire con integrità e Reimmaginare il possibile.

A seguito della vendita della consulenza di PwC a IBM, ho dedicato gli ultimi anni a ricostruire il gruppo Technology – un migliaio di consulenti informatici – e a valorizzarlo nell’ecosistema di PwC. Conto di lasciare in PwC molti amici con i quali continueremo a relazionarci.

La mia vision

Sono di fronte ad una nuova sfida personale, un acceleratore imprenditoriale di consulenza. Da qui l’idea di un Consulting Growth Hacking Club, un modello di imprenditoria sociale volto ad anteporre ai company profile l’intelligenza collettiva e un sogno condiviso: costruire benessere per i collaboratori, i clienti, i clienti dei clienti, i business partner, i fornitori e gli alleati. Un club aperto, esclusivo, protettivo verso il sogno, inclusivo verso l’interno. La fiamma da tenere accesa è quella dell’ascolto: non dobbiamo metterci nei panni del prossimo né attrarre i talenti, piuttosto creare le condizioni per abilitare società che incontrino i bisogni intrinsechi dei partecipanti.

Nicola De Bello

NODER

La mia storia

Ho una formazione scientifica, ma mi sono sempre dedicato alle lettere, alle arti figurative e alla musica. Ho iniziato la mia carriera nel 1987 in Necsy (Network Control Systems), azienda padovana produttrice di sistemi per le telecomunicazioni. Nel 1994 sono stato co-fondatore di Atman, una società di consulenza e di sviluppo software acquisita dopo circa un anno da ProgresVeneto del Gruppo Progres (poi diventata CSC). Atman ha operato principalmente con clienti del manufatturiero tessile, dello sport e della moda tra cui Benetton, Nordica, RollerBlade, Replay eMarzotto, sviluppando ad esempio applicativi di gestione agenti integrati con Stealth (sistema leader nel campo tessile prodotto da Progres) ancora oggi in produzione.

Nel 1996 sono stato co-fondatore di ISYI (Internet SYstem Integrator), una società di consulenza dedicata ai servizi professionali per la progettazione e la realizzazione di soluzioni di IT Security, IT Management, MSS (Managed Security Services) ed E-Business (come si usava dire al tempo). ISYI è passata in meno di quattro anni da 3 a 21 persone (con sedi a Padova e Milano), raggiungendo un fatturato di oltre 3 miliardi di lire nel 2000, anno in cui è stata acquisita dalla statunitense Internet Security Systems Inc. (ISS), leader mondiale nel campo della gestione della sicurezza IT, diventando “ISS Italy”, di cui sono stato Amministratore Delegato fino al gennaio 2003. Dal giugno di quell’anno ho diretto il Centro di Competenza di IT Security di PRIMEUR Italia. Nel settembre 2004 ho fondato KPS (Kima Projects & Services), azienda che si occupa di Assessment di Sicurezza ICT, che nel 2009 è entrata a far parte del Gruppo IKS, nell’ambito del quale sono rimasto prima come Amministratore di Kima e poi (da luglio 2010) come Consulente indipendente. Negli anni seguenti sono stato Consulente Senior nell’ambito della Cyber Security e delle tecnologie Blockchain per Price Waterhouse & Cooper. A inizio 2018 sono stato co-fondatore di BLOCKIT, acquisita da VarGroup nell’estate del 2019.

La mia vision

Nel luglio 2019 ho fondato NODER assieme a Michele Morbiato, mio socio anche in tutte le avventure qua precedentemente elencate. NODER è una startup innovativa che si occupa di Blockchain sia come tecnologia di base che come soluzioni verticali basate su essa, per i mercati Food, Pharma, Fashion, Energy, Telco e Industry e per l’innovazione dell’offerta di prodotti eservizi da parte di attori di settori quali Banking & Finance, Telco, Insurance e Identity Provider. In altre parole, NODER si occupa dell’integrazione dei processi CRYPTO e FIAT nell’ambito degli attuali scenari di Digital Transformation.

Alvise Bonaga

LONDON

La mia storia

Da quando ho ricordi, sono sempre stato curioso. Se a 10 anni mi aveste chiesto cosa mi piacesse fare, probabilmente avrei detto: “Leggere le spigolature della settimana enigmistica”. Scelsi di iscrivermi al liceo classico perché, scimmiottando mio padre, mi avrebbe “aperto la mente”. E poi, ingegneria gestionale a Vicenza. Cosa poteva essere più adatto per me, se non un percorso che mi avrebbe insegnato– come ci disse il primo giorno di lezione il preside di facoltà – “di tutto un po’, e tutto di nulla”?

Andai per nove mesi in Germania, in un centro di ricerca dell’Audi, a scrivere la tesi sui processi di metallurgia e programmazione agli elementi finiti: una nuova sfida, un nuovo bagaglio di competenze, tra cui la scoperta del concetto giapponese di Kaizen.

Tornato in Italia, feci un master in telecomunicazioni e quindi mi trasferii a Roma per due anni, lavorando per una società di consulenza al servizio dell’Agcom. Stavo pian piano trovando la mia strada, ma ancora non si era concretizzata. L’occasione arrivò con PwC. Entrai 24enne in un mondo fantastico, che mi permetteva di imparare cose nuove da ogni cliente, ogni collega, ogni giorno. Un paradiso per me, anche se per i primi tre anni passavo più notti in hotel che a casa.

Ma mi facevo pian piano le ossa, e vedevo nel mondo del Corporate Performance Manager il mio futuro. Grazie alle competenze che acquisivo sui principali software di mercato, come SAP BPC, Tagetik, Board e Anaplan, ebbi l’occasione di fare molti progetti all’estero – Stati Uniti, Francia, Austria, Regno Unito, Germania – per clienti nei settori più disparati e con team sempre nuovi, dove le mie capacità istrioniche mi permettevano di integrarmi velocemente.

A un certo punto, arrivai a una fase di plateau: avevo raggiunto molti dei miei obiettivi ma mi mancava qualcosa. Dovevo rimettermi in gioco. Quattro anni fa, l’occasione: mollo tutto, apro una società tutta mia con altri due colleghi. Così è nata London Solution & Consulting, specializzata in Corporate Performance Manager e Data Analytics. Ora siamo in 15 persone, tutti giovani e affamati, con l’obiettivo comune di garantire ai nostri clienti la possibilità di evolversi verso un mondo più tecnologico, sicuro e intuitivo.

La mia vision

Il mondo del lavoro di oggi è una giungla: non ci si può permettere di rimanere indietro. Per questo credo fortemente che le decisioni aziendali debbano essere supportate da strumenti semplici, intuitivi e che agiscano in maniera proattiva, aiutando i manager di domani a capire meglio cosa è successo, ma soprattutto cosa accadrà. Con la mia squadra, punto a rendere London Solutions & Consulting un’eccellenza al servizio dei miei clienti, per farsi trovare pronti, sempre, ad affrontare insieme le sfide del futuro.

Massimo Faggi

DESYS

La mia storia

Dopo la laurea in Ingegneria meccanica ho fatto una prima esperienza in un’azienda poliedrica dove vecchie tecnologie analogiche convivevano con gli albori dei nuovi sistemi digitali. Sono stati cinque anni fondamentali per la mia formazione professionale, perché mi sono occupato di progettazione, manutenzione di impianti, coordinamento della sicurezza e pianificazione della produzione, in un continuo confronto con addetti e collaboratori. Erano gli anni Ottanta e la mia curiosità mi ha condotto a esplorare il mondo dell’informatica applicata all’ufficio tecnico e in particolare gli strumenti CAD 3D per il disegno. Per nove anni mi sono cimentato come tecnico di prevendita, commerciale, supporto post vendita e in generale come account di clienti piccoli e molto grandi, venendo quindi a conoscenza di realtà le più variegate.

Quando nel 1995 insieme a Salvatore Montanarella abbiamo fondato Desys ero consapevole dei rischi e delle difficoltà a cui andavo incontro, ma nello stesso tempo mi era di conforto la consapevolezza di conoscere, avendole attraversate, molte delle fasi operative che un imprenditore deve affrontare nella gestione di un’azienda.

Siamo cresciuti costantemente con grande tenacia, cercando sempre di tenere i piedi per terra,adottando la politica dei piccoli passi. Ci ha sempre guidato lo spirito di ricerca del miglioramento continuo mettendo al primo posto nella scala delle priorità la soddisfazione dei nostri clienti, e il profitto al secondo posto. Il riconoscimento nel tempo, in termini di fidelizzazione da parte di tante aziende e partner, è la dimostrazione della validità delle nostre scelte.

La mia vision

Il mio contributo per il futuro della mia azienda sarà quello di guida e tutor per la salvaguardia dei valori aziendali in termini di etica nelle decisioni strategiche e di benessere delle persone che vivono all’interno dell’azienda.

Desys sta attraversando un momento di grandi trasformazioni: lavoriamo felicemente contaminatidalle nuove affascinanti tecnologie immersive di realtà virtuale e realtà aumentata, cercando quotidianamente di renderle applicabili nelle realtà aziendali dei nostri clienti.

Vittorio Grassi

SIDEA

La mia storia

La vita da lavoratore dipendente mi stava stretta: l’ho capito presto, dopo un anno trascorso in un’azienda a cui ero approdato dopo la laurea in Informatica e Comunicazione Digitale conseguita all’Università di Bari.

Insieme a un gruppo di amici di lunga data, ho iniziato a ragionare su come aiutare le aziende pugliesi a cogliere i vantaggi della digital transformation che allora, nel 2010, iniziava a prendere piede. In tre, e poi in quattro, abbiamo avviato una nuova carriera di consulenti specializzati in e-commerce e marketing digitale. Abbiamo presto compreso che la tecnologia, se non è accompagnata da un’adeguata strategia di business e di marketing, non è efficace: è inutile aprire un e-commerce se non si agisce per sviluppare il traffico verso il sito aziendale e per creare valore lato customer experience.

Nel 2012 siamo diventati Google Partner, tra i primi nell’Italia meridionale, acquisendo così un vantaggio competitivo importante. Tre anni dopo abbiamo fondato Sidea Group, di cui sono amministratore delegato, mettendo in comune le competenze acquisite come professionisti autonomi. L’intersezione tra marketing e tecnologia è rimasta un tratto caratterizzante del nostro agire, insieme alla volontà di portare il massimo valore al cliente finale delle nostre aziende partner. Proprio nell’ottica di offrire il meglio in fatto di sistemi CRM e di Marketing Automation, siamo diventati, tra i primi in Italia, partner di Salesforce: un passo che, ancora una volta, ci ha permesso di distinguerci dai competitor e di crescere in fretta.

L’ultimo investimento tecnologico importante è coinciso con la partnership con Zuora, piattaforma che abilita le imprese a passare dal modello classico della vendita di prodotto al paradigma “as a service”: Fastweb, Il Sole 24 Ore e AON Flee sono alcune delle realtà che abbiamo aiutato ad abbracciare questa nuova visione, che si accompagna a strategie su misura di marketing automatione di customer experience personalizzata per il cliente.

Oggi Sidea Group può contare su un team di 150 persone e negli ultimi tre anni è stata inserita dal Financial Times tra le 500 aziende europee con il tasso di crescita più alto.

La mia vision

Trovare e trattenere professionisti di talento è oggi il problema principale per una società di consulenza. Per noi l’attenzione alle persone è importante quanto la capacità di arrivare per primi a padroneggiare una nuova tecnologia. Al primo punto del nostro piano industriale mettiamo work-life balance, fiducia, delega, massima libertà di scegliere lo smart working, formazione continua grazie a una piattaforma di e-learning per le hard e le soft skill. Un impegno che si traduce in fatti: Sidea Group ha un tasso di abbandono molto basso, inferiore al 5%, ed è tra le poche aziende italiane riconosciute Great Place To Work e Welfare Champion 2021.

Angelo Stradiotto

ASTRA-BI

La mia storia

Nato e cresciuto a Verona, ho sempre avuto una certa attrazione nei confronti del lavoro manuale, iniziando già dai 16 anni svariate esperienze nel settore della ristorazione. Dopo il diploma mi trasferii a Trento, per frequentare il corso di Laurea in Ingegneria dell’Informazione ed Organizzazione d’Impresa. Mi è sempre stata riconosciuta l’abilità di imparare con la pratica, mentre avevo difficoltà a memorizzare nozioni più teoriche, colgo quindi l’occasione di un tirocinio non curricolare, in una piccola realtà di consulenza composta da due team di circa 15 persone ciascuno. Vengo assegnato al team della Business Intelligence, dopo una settimana avevo capito che sarebbe stato il mio percorso a lungo termine: la possibilità di spaziare, creando valore aggiunto nell’analisi dei dati, tra tutti i reparti delle aziende clienti, mi ha intrigato da subito. Tecnicamente preparato, dopo 5 anni di servizio, decisi che era giunto il momento di approfondire più ad ampio raggio la gestione di progettualità complesse, mi serviva quindi una realtà sufficientemente strutturata per potermi concentrare sullo sviluppo di competenze diverse da quelle già acquisite, meno tecniche ma che ritengo fondamentali, come la gestione dei team, la pianificazione dei progetti a lungo termine e il project management in generale.

Da qui nascono le collaborazioni con IBM prima, e PwC, che sfociano nella maturità di una idea imprenditoriale, Astra BI, che vuole unire la competenza tecnica e il posizionare al centro le persone, proprie delle piccole realtà, agli elevati standard di gestione di progetti complessi ed all’avanguardia tipici dei grandi gruppi internazionali.

La mia vision

Creare un luogo di lavoro inclusivo, dove le nuove generazioni di professionisti possano trovare la libertà di esprimere il proprio potenziale ed essere gratificati. Supportare i clienti nell’implementazione di sistemi di Business Intelligence per trasformare i dati in conoscenza e vantaggio competitivo, mediante l’utilizzo di tecnologie stabili e all’avanguardia.

Edoardo Degli Innocenti

B3YOND

La mia storia

Edoardo Degli Innocenti è CEO e Co-Founder di B3YOND, principale consorzio Web3 italiano, membro della Commissione per l’Intelligenza Artificiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, docente di IA e Blockchain presso la Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, docente di IA e Blockchain presso l’Executive MBA at École Supérieure de Commerce de Paris (ESCP) e docente di IA e Blockchain presso il Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
E’ inoltre Chief Innovation Officer di Kama Sport, la principale realtà Sport Tech italiana.
E’ stato direttore di Arithmos Trading, società di trading algoritmico con sede a Londra. È stato anche Digital Transformation Team Leader di Autostrade per l’Italia (2020), guidando due dei principali progetti di Intelligenza Artificiale dell’azienda.
Ha sempre accompagnato il suo lavoro con attività di docenza, consulenza e ricerca nel campo dell’innovazione.
È inoltre docente del corso MBA di Digital Transformation presso il Collège des Ingénieurs, un programma MBA internazionale che fornisce e sviluppa i fondamenti del business, le capacità di leadership e la mentalità imprenditoriale, con sede a Parigi, Monaco e Torino.
Ha conseguito laurea magistrale in Ingegneria Informatica presso l’Università degli studi di Padova, un MBA presso il Collège des Ingénieurs e una laurea magistrale in Chitarra Classica.

La mia vision

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Pietro Nardella

OCRA

La mia storia

Il richiamo dell’innovazione per me è stato sempre forte. Quando nel 2006 mi sono trasferito da Foggia, la mia città natale, a Milano per studiare Ingegneria gestionale al Politecnico, tra un esame e l’altro ho preso parte a progetti e attività nell’ambito del digitale e degli ecosistemi di contaminazione tecnologica. Gli anni della laurea specialistica in Management engineering li ho trascorsi da «smart student». Ho iniziato a lavorare presto, prima con uno stage nel gruppo NTT Data, dove mi sono occupato di business analytics, poi fondando una startup di musica online,Yousound, che mi ha portato a Londra con il programma di incubazione Innovation Hub. Un percorso che mi ha arricchito generando contatti ed esperienze preziose. Vivere l’esperienza della startup mi ha aperto la mente, ma è stata una parentesi, chiusa la quale mi sono affacciato al mondo Erp Sap, lavorando per scelta in piccole imprese dinamiche e occupandomi di system integration. Da questo percorso nasce Ocra, una boutique di consulenza specializzata nei settori fashion e retail: fondo questa società nel 2016 a Padova con due soci, dopo aver seguito il primo progetto di implementazione di Sap Fms, software verticale per il settore moda, per il gruppo del lusso Kering. Grazie a competenze esclusive in ambito Sap, lavoriamo per brand di primissimo piano come Valentino Giorgio Armani, Loropiana, Calzedonia e Safilo. Nel 2018 Sap rilascia un’ulteriore versione del software per il fashion, e noi ci troviamo nel posto giusto al momento giusto: Sap ci sceglie come partner strategici in questo settore, e Ocra viene selezionata come Var, rivenditrice autorizzata del software, un privilegio solitamente riservato a società molto più strutturate. In pochi anni Ocra si è affermata come leader per il Sap nel fashion, con una crescita impetuosa che si riflette in fatturati raddoppiati da un anno all’altro. Guidiamo il cliente in tutte le fasi, dalla scelta del software al disegno, dalla customizzazione al live, fino alla fase di supporto. Nel nuovo piano industriale prevediamo da un lato il consolidamento in ambito Sap con una politica di acquisizioni di altre aziende, dall’altro una politica nuova che guarda al mondo dell’innovazione, della tecnologia e del digitale.

La mia vision

Abbiamo fondato Limitless, spin-off di Ocra, per avvicinare i grandi brand con le farm digitali, i piccoli «garage» dove viene prodotta innovazione. Lo facciamo in modo non convenzionale: non seguiamo il modello classico di incubazione, ma mettiamo in contatto le aziende clienti con le startup, investiamo nel progetto di Open innovation. Offriamo opportunità concrete alle startup e in cambio, con il modello dell’equity, entriamo nella loro compagine sociale. Se prima ci facevamo guidare dalle scelte dei clienti, oggi vogliamo essere noi ad accompagnarli nelle scelte innovative.

Federico Pagani

NEXTBIT

La mia storia

Sono nato a Firenze ed emigrato a Hong Kong all’età di 12 anni. Mio padre, imprenditore, volletrasferire la famiglia in Asia per seguire da vicino quel mercato. Fu una saggia decisione. Ho ottenuto il diploma inglese IGCSE alla Swiss German International School di Hong Kong e poi gli A-Levels alla Rugby School nel Regno Unito, e nel 1995, a 22 anni, mi sono laureato alla Tufts University di Boston in Economia e commercio e in Ingegneria elettronica.

Mi sono trasferito a New York per lavorare come consulente finanziario ma nel 1997, spinto dall’esplosione di Internet nella Silicon Valley, mi sono iscritto al Master in Management Science & Engineering alla Stanford University: Google ai tempi era un progetto di ricerca che usavamo solo noi studenti del campus. Nel 2000 mi sono trasferito da Palo Alto a San Francisco per lavorare come analista quantitativo in una fintech startup, venduta non molto dopo il dot-com crash del Nasdaq. Nel 2002 sono tornato in Italia, continuando il mio percorso professionale da analista alSAS Institute.

Dopo un paio di anni ho fondato Nextbit, con l’idea di creare una società di consulenza che avesse lo spirito di innovazione e una cultura aziendale vicine a quelle della Silicon Valley. Nextbit è nata come azienda focalizzata sull’implementazione di algoritmi e nell’analisi dei dati. Negli ultimi anni il focus si è spostato anche intelligenza artificiale, Human-machine interfaces e cloud. I clienti di Nextbit sono stati da subito multinazionali che possedevano un esubero di dati, principalmente sulle piazze di Milano e Londra.

La passione per la scoperta mi ha portato a coprire anche ruoli temporanei in altre startup, tra cui Head of Analytics per la fintech Sparkling 18, recentemente acquisita da Nexi, e amministratore delegato di CGnal, società focalizzata sui Big Data fondata da noti imprenditori italiani.

La mia vision

La connessione con la Silicon Valley ci ha portati ad adottare in tempi non sospetti i linguaggi open source, che hanno permesso a Nexbit di creare nuove soluzioni che non esistevano sul mercato: piattaforme per la gestione dei Non Performing Loans, Digital Twins con intelligenza artificiale per il settore exploration dell’industria Oil & Gas, soluzioni basate sul Natural Language Processing per la prevenzione delle frodi finanziarie, o riconoscimento biometrico tramite l’analisi della voce. Non è raro che queste soluzioni siano parte dei piani industriali di clienti multinazionali. Sono soluzioni ambiziose e disruptive, ed essere i primi ad implementarle porta molta soddisfazione.

La formazione continua, la passione per l’analisi e una cultura aziendale più vicina ai centri di ricerca, basata su talento e meritocrazia, sono gli elementi che ci permettono di attrarre talento.

Giusy Mainardi

SMART REAL ESTATE

La mia storia

Volevo occuparmi di saggistica estetica e ho frequentato il liceo classico, poi un professore di Fisica, entusiasta, e la biografia di Marie Curie hanno cambiato i miei programmi e ho abbracciato gli studi di Fisica Nucleare. Sempre con me la passione e la consapevolezza di aprirmi ad orizzonti stimolanti e ricchi di sfide e misteri da scoprire, che mi avrebbero portato ad affrontare e risolvere problemi semplificandoli con un approccio olistico e positivo, oltre ogni convenzione o barriera di conoscenza.

La mia tesi sperimentale, trattava la fusione nucleare oggi tanto discussa, ma che allora appariva come una scommessa da filosofi più che da fisici e proprio questa incertezza che faceva però intravedere un cambiamento epocale mi sfidò a lavorarci.

Cercavo una libertà di pensiero e di azione, che mi hanno sempre connotata, ed insieme una forza ed una sicurezza derivanti dal metodo scientifico, dalla contaminazione delle conoscenze, dalla rapida connessione delle informazioni per creare scenari nuovi e consistenti oltre l’immaginazione collettiva. Devo dire che nella Fisica le ho davvero trovate.

Ho sempre avuto poi un grande interesse per l’arte e per molte attività manuali, forse a compensare gli studi molto teorici. Disegno e dipingo da sempre su ogni materiale e con ogni materiale, su libri di scuola, tele, vetro, stoffa, legno e produco ceramiche in particolare con tecnica raku. Il colore per me è il linguaggio che trascende la forma.

Penso che coniugare l’approccio scientifico e quello dell’artista sia un grande valore culturale, comportamentale e anche professionale, che nel tempo mi ha consentito di superare molti ostacoli, vedendo oltre le situazioni oggettive e quindi limitate. Nella mia vita professionale ho ricoperto molti ruoli: nell’università, in aziende di produzione e di servizi, in associazioni di categoria, società di advisory, consulente di innovazione per l’European Innovation Council, imprenditrice e fondatrice di start-up innovative anche in età “matura”, sempre ricercando il miglior worklife balance con i miei tre figli.

Ho sperimentato il mondo del lavoro da molti angoli di osservazione, e in molti settori di mercato, e questo mi consente di capire meglio e più velocemente le esigenze dei diversi clienti.I progetti di Trasformazione Digitale sono quindi il mio habitat naturale. Ora cerco la convergenza degli aspetti per me importanti, come la tecnologia, l’informatica e la fisica, con l’obiettivo di migliorare il benessere delle persone.

Il primo progetto consiste in una nuova articolata offerta relativa agli asset di costruzione, building e infrastrutture, definita Cognitive Asset. Partendo dal BIM e dal Digital Twin, vengono sviluppati ed abilitati servizi a valore al “prodotto” edifici o infrastrutture, per soddisfare nuove esigenze delle persone che a vario titolo vivono gli spazi in una logica di qualità della vita, community, business.

Il secondo progetto riguarda la salute, la Digital Health e i wearable. Ho brevettato e prodotto capi di abbigliamento, modulari curativi, per moltissime patologie osteo-articolari ed infiammatorie per prevenire e curarsi in mobilità, meglio e più a lungo con tecnologie all’avanguardia e il supporto dell’Intelligenza Artificiale.

La mia vision

La mia vision parte da una riflessione di Leonardo da Vinci: “La semplicità è la suprema sofisticazione” che faccio mia. Oggi significa applicare metodo scientifico, creatività, attenzione alle persone e tecnologie per valorizzare la complessità, rendendola semplice, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita.

Stefano Scaranna

LONDON

La mia storia

Sono laureato in Economia aziendale all’Università Bocconi di Milano con specializzazione in Pianificazione e Controllo, competenza che caratterizza gran parte della mia vita professionale. Ho infatti iniziato la carriera nel 1988 come controller in un gruppo industriale di Lecco, dove ho sviluppato un sistema di pianificazione e simulazione (Decision Support System) particolarmente evoluto per quei tempi. L’applicazione è risultata talmente innovativa che Andersen Consulting, società leader nella consulenza e a quel tempo distributore mondiale della piattaforma multidimensionale, lo utilizzò come case study per acquisire importanti progetti in grandi aziende, tra cui Alitalia.  

Da quel sistema è partita la mia prima avventura imprenditoriale che nel 1992 mi ha portato a fondare BrainWare, una società di consulenza focalizzata nello sviluppo di applicazioni di Pianificazione e Controllo supportate dalle piattaforme multidimensionali oggi denominate Corporate Performance Management.

Nel 2011 ho avviato una collaborazione con PwC Italia come Senior Advisor: nei dieci anni successivi ho avuto la fortuna di contribuire alla crescita verticale della divisione Technology di PwC, introducendo e sviluppando l’area dedicata ai sistemi integrati di Tesoreria e Pianificazione Finanziaria (Cash Flow e PFN) in aziende primarie come Esselunga, A2A e Atlantia. Nel corso della mia esperienza con PwC ho avuto modo di lavorare per gruppi internazionali quali FCA e BBC. Ritengo però che le mie vere competenze distintive, potrei dire uniche in Italia, siano quelle relative al settore Fashion & Luxury, acquisite attraverso innumerevoli progetti svolti con la quasi totalità delle principali griffe: Armani, AEFFE, Bally, Bulgari, Corneliani, Diesel, Dolce & Gabbana, Fendi, Ferragamo, Furla, Gucci, Herno, Loro Piana, Moncler, Puma, Tod’s, Valentino, Versace, Zegna.

L’animo imprenditoriale, rimasto sempre vivo, mi ha portato nel 2018 a dar vita alla società LondonSolutions & Consulting, anch’essa specializzata in tematiche di CPM & DA. La società conta ad oggi 15 persone con oltre 30 clienti attivi tra cui Luxottica, Dainese, Morellato e Pastificio Rana.

La mia vision

Nel futuro immagino un sistema di controllo di gestione in grado di supportare le decisioni aziendali in tempo reale, spostando il focus dall’analisi di ciò che è successo al governo di quello che potrà succedere, grazie all’utilizzo di applicazioni sempre più potenti ma semplici ed intuitive.La grande sfida è fare di London Solutions & Consulting un’eccellenza in questo ambito, un punto di riferimento per i prossimi C-Level digitali.

Stefano Carosio

STAM

La mia storia

Ho iniziato a lavorare nel 1996 in D’Appolonia SpA, piccola società di ingegneria diGenova. Promuovendo nelle aziende le tecnologie dell’Agenzia Spaziale Europea, ho compreso che tecnologie all’avanguardia e un buon brand alle spalle non erano sufficienti, senza la capacità di ascoltare i bisogni delle imprese. Il cambio di paradigma da “technology push” a “market pull” è stato fondamentale ed è oggi alla base dei percorsi di innovazione più efficaci. Ancor più ho capito l’importanza della contaminazione tra i settori applicativi, per esempio tra chi pensava a come dispiegare un pannello fotovoltaico nello spazio e chi cercava di fratturare le roccesenza l’uso di esplosivi. Questo è stato il primo progetto di trasferimento tecnologiconel quale ho coordinato un team di una quindicina di imprese e centri di ricerca europei. Associare bisogni e tecnologia e trovare investitori pubblici e privati per progetti ad alto rischio è diventato il leitmotiv della mia carriera e uno dei motori di crescita di quella piccola azienda che è oggi un’importante realtà internazionale, parte del Gruppo Rina.

Nel 2017 ho colto la sfida lanciata dall’Università di Padova con Unismart e ho iniziato, di fatto da startupper, a replicare quanto sviluppato negli anni precedenti in un modello di open innovation unico nel panorama universitario nazionale. Il raggiungimento del break-even a distanza di 18 mesi, la creazione di un team giovane e dinamico e l’ingaggio di decine di aziende intorno alla community hanno validato il modello concretamente.

Nell’aprile 2020 ho ricominciato per la terza volta, questa volta ritornando a Genova in una piccola società di ingegneria, Stam srl, che coniuga competenze verticali nell’ambito della robotica, modellazione avanzata e piattaforme digitali con una capacità di supporto strategico alla definizione di roadmap per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e modelli di business, in un ecosistema di oltre 800 clienti e partner sviluppato in 25 anni.

La mia vision

Credo fortemente nelle potenzialità delle tecnologie digitali nel contesto dell’ingegneria per collegare e contaminare competenze tecniche e umanistiche, asset fisici e intangibili. La valorizzazione del BIM (Building Information Modelling) coniugato con intelligenza artificiale, gemelli digitali, realtà virtuale, robotica collaborativa e sistemi che aumentano la capacità degli operatori permetterà di gestire infrastrutture critiche, implementare modelli produttivi e organizzativi con un forte impatto su sostenibilità e qualità della vita. La capacità di definire gli scenari evolutivi, connettere risorse e opportunità in un modello di open innovation e co-design, stravolgendo il rapporto cliente-fornitore-utilizzatore, sarà fondamentale per rendere la visione realtà.

Sanda Balas

IN'PROOV

La mia storia

Appena laureata in Automazione e Ingegneria industriale, il mio sogno più grande era diventare ingegnere di qualità nella più importante multinazionale automotive della Romania occidentale, Leoni. Dopo alcuni mesi di esperienza in ufficio tecnico, ho ricevuto un’offerta da parte dell’ufficio Human Resources: diventare recruiter di profili tecnici. Così finiva il mio sogno di fare carriera in ambito qualità e iniziava, per puro caso, il mio percorso in HR. Negli anni successivi mi sono dedicata professionalmente alle risorse umane in aziende automotive tedesche, americane e portoghesi. L’unica esperienza fatta in una multinazionale non automotive mi ha fatto riflettere su un aspetto che non avevo avuto l’occasione di sperimentare, avendo lavorato esclusivamente in strutture già mature dal punto di vista organizzativo. Definire i processi HR in una multinazionale italiana di proprietà familiare, con una importante storia sul mercato rumeno e una immagine ben definita, non era una sfida facile. In Maschio Gaspardo Romania ho avuto l’occasione di costruire e implementare processi HR avendo come linea guida i principi Lean. La mia formazione come ingegnere mi ha spinta a portare saperi tecnici e innovazione in tutti i processi che ho implementato.

Nel 2019 l’Italia ha mi attrae completamente sia dal punto di vista professionale che personale. Decido di trasferirmi a Padova e integro le competenze Human Resources con quelle Lean. Questo cambiamento radicale porta con sé una nuova identità, matura, con dei valori personali confermati: persona al centro, collaborazione come base per tutte le relazioni, obiettivi allineati con la strategia a lungo termine, creare valore, cultura del miglioramento continuo, disciplina nel mantenere un ritmo costante e capacità di accelerare o fare un passo indietro quando serve.   

Ho trovato nella consulenza un mestiere affascinate per la grande ricchezza che può apportare sia ai clienti sia a noi stessi.

La mia vision

Progettare processi partendo da quello che abbiamo e migliorare i comportamenti iniziando da chi siamo sono il punto di partenza dei due mondi Lean e HR, che s’incrociano sempre nel flusso operativo. Decifrando e comprendendo le dinamiche aziendali, si può definire una strategia vincente a lungo termine. Il cambiamento culturale, come scrivono J. K. Liker, M. Hoseus nel libro Toyota Culture, “richiede pazienza, una visione di lungo termine, un focus sul processo, nonché la capacità di cogliere a quale punto si trovi l’individuo nel suo processo di sviluppo”.

David Bramini

O-NAMI

La mia storia

Sono un figlio della generazione X, attratto fin dalla prima adolescenza dal fascino dei computer, in un tempo in cui era inimmaginabile l’avvento dell’attuale mondo digitale. Ho iniziato la mia carriera come specialista in aziende che all’inizio degli anni ’90 proponevano quelle che allora erano le tecnologie all’avanguardia del mondo ICT: i sistemi Unix e le reti TCP/IP. Traevo soddisfazione dalla capacità di far dialogare sistemi che prima dovevano lavorare isolati.

Nel 2001 ho deciso di intraprendere la mia prima avventura imprenditoriale entrando in un’azienda di recente fondazione, la cui missione era di portare sul mercato pratiche organizzative che si muovessero all’unisono con le tecnologie digitali: una piccola realtà ma in grado di soddisfare grandi clienti per il suo particolare posizionamento. Oggi la definiremmo una startup che si occupa di digital transformation.

Ho vissuto in prima persona cosa significa per un’azienda adattarsi all’evoluzione del contesto in cui opera. Alla ricerca di un nuovo equilibrio ho scrupolosamente valutato, adattato e applicato le pratiche e i principi delle più moderne metodologie agili, non in quanto moda, ma per trovare risposta a un bisogno reale e urgente. Ho così contribuito alla creazione di una struttura organizzativa fuori dal comune: sicuramente agile, ma anche in grado di essere innovativa e allo stesso tempo estremamente efficiente. Questa evoluzione aveva prodotto una nuova azienda in grado di esprimere proposte di grande valore nell’ambito del Business Process Management e del Digital Asset Management, soluzioni che hanno riscosso il favore di clienti importanti, dai servizi finanziari alla metallurgia, dal fashion al retail.

Nel 2018 un nuovo giro di giostra. Sento il bisogno di iniziare un nuovo percorso e di portare sul mercato ciò che avevo appreso e applicato con entusiasmo in termini di evoluzioni organizzative. Nasce così O-nami Consulting, la “grande onda” in lingua giapponese, un termine che ho scelto ispirandomi al celebre dipinto di Hokusai e alla mia passione per la cultura giapponese, da sempre coltivata insieme alla pratica dell’aikido.

La mia vision

Le aziende adottano tecnologie del ventunesimo secolo ma spesso approcci organizzativi di un’altra epoca. Una gestione ottimale del knowledge work sembra essere una sfida impossibile: ad appesantirlo sono la scarsa visibilità del lavoro tra i team, attività non in linea con i reali obiettivi di business, ritardi critici e spesso fisiologici. O-nami propone un approccio pragmatico, applicabile in piccoli passi senza rallentare le attività, modulato sulla cultura organizzativa e orientato da obiettivi coerenti con la strategia. Includiamo nei nostri percorsi i software di Kanbanize, leader nei più prestigiosi quadranti nell’ambito Project Portfolio Management. Un player internazionale che hariconosciuto O-nami come uno dei pochissimi partner strategici tra gli oltre trecento presenti a livello mondiale.

Salvatore Montanarella

DESYS

La mia storia

Sono nato e cresciuto sul mare, l’elemento che quotidianamente mi ispira e che mi ha portato a diventare perito navalmeccanico. Ancora studente in Ingegneria, ecco la proposta che stravolge i miei piani: entrare nell’azienda che in Italia ha introdotto il CAD/CAM nella cantieristica navale,costruire le navi con l’ausilio dei “calcolatori” (Prime Computer prima e IBM RISC 6000 poi), vera fantascienza per l’epoca. Un’esperienza che mi proietta in una dimensione internazionale (da Viareggio a New Orleans) e dove imparo a lavorare in progettazione, poi in produzione e a gestire i progetti.

La mia esperienza da dipendente continua poi con rinnovato entusiasmo come progettista meccanico a stretto contatto con i designer nel campo delle apparecchiature navali di livello mondiale: dal design alla messa in produzione e lancio sul mercato, un breve ma intenso percorso professionale.

Nel 1995 nasce Desys, che segna l’inizio non solo del mio percorso da imprenditore, assieme al mio socio e amico Massimo Faggi, ma anche l’inizio dell’esplorazione di ambiti per me assolutamente nuovi. Da 27 anni, passo dopo passo, condividiamo ogni scelta per far crescere la nostra azienda e raggiungere i nostri obiettivi di ricerca e innovazione.

Nella mia azienda ho portato tutta la mia esperienza nella progettazione 3D, e nel giro di pochi anni sono evoluto implementando sistemi CAD 3D connessi o meno con soluzioni PLM (Product Lifecycle Management). Nei viaggi internazionali di lavoro, con tanta curiosità per ogni realtà e professionalità diversa che incontravo, mi venne in mente di creare un unico fil rouge che, partendo dal ri-uso intelligente dei progetti 3D, creasse un nuovo tipo di documentazione completamente visuale che, abbattendo ogni barriera culturale e linguistica, fosse condivisibile sia in azienda e sia con i clienti tramite una piattaforma web collaborativa, in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto.Attorno a questa idea abbiamo costruito un software enterprise grazie al quale sono arrivati anche i primi clienti multinazionali che mi hanno dato la possibilità di coinvolgere il nostro team in progetti con gli Stati Uniti e la Germania. 

La mia vision

Desys sta attraversando un momento di grandi trasformazioni. In questa fase navighiamo con il vento in poppa, ma c’è ancora c’è tanto da fare. Abbiamo ancora una dimensione che ci permette di respirare e condividere con tutti entusiasmo e curiosità, senza barriere alla formazione professionale e all’innovazione continua. Il prossimo step per le nostre tecnologie onlife sarà una proposta legata al mondo di Metaverso.

Marcello Burzi

ALFASISTEMI

La mia storia

Ormai è da molti anni che vivo il mondo della consulenza, e devo dire che ci sono arrivato veramente per caso. Ecco come andò. Una volta completato il corso di studi in Economia Politica con una tesi sull’effetto di crescita o decrescita dei conflitti tra Stati – un tema che mai avrei immaginato ci potesse oggi toccare così da vicino – iniziai a lavorare al centro studi di Economia Internazionale dell’Università Bocconi. Il servizio militare, che era ancora obbligatorio, non mi consentì di proseguire: mi presi così una pausa forzata di un anno, che comunque ritengo ancora sia stato molto formativo. Una volta rientrato al lavoro, decisi di mandare il mio profilo alle grandi società di consulenza, che negli anni ’90 iniziavano ad affermarsi come realtà sempre più centrali nel sistema economico.

Fui assunto in Arthur Andersen, una società che rimarrà sempre per me un modello di serietà, professionalità e rispetto dei grandi valori della vita. Mi addentrai così in un mondo che non conoscevo assolutamente: negli anni trascorsi in quella società ho studiato, ho imparato, ho lavorato sui progetti di implementazione ERP – oggi un tema scontato, ma allora molto innovativo – e poi ho diversificato costantemente impegni e ruoli, occupandomi anche di marketing e sviluppo business.

Ho proseguito poi in altre realtà di diverse dimensioni, e sono oggi da undici anni in Alfa Sistemi: mi trovo “a casa”, in una società più piccola e in costante crescita, basata su princìpi solidi e valori forti come lo erano quelli di Arthur Andersen. Alfa Sistemi è un’impresa che mostra sempre attenzione alle idee del futuro pur basandosi sulla solidità e sulla concretezza friulana.

Il senso di appartenenza a un gruppo, la lealtà verso i colleghi, l’onestà intellettuale che porta a mettersi in discussione e la qualità del servizio ai clienti sono tutti importanti fattori che determinano il mio modo di lavorare.

La consulenza è un mondo che gradualmente ma costantemente ti assorbe e non ti lascia più andare via, perché ogni giorno cambia e ti propone sfide nuove.

La mia vision

Guardare sempre avanti, mai dimenticando i propri valori fondanti, cercando di migliorare il modo di lavorare proprio e altrui e affrontando con realismo e fiducia quelli che a prima vista sembrano ostacoli difficili o sfide complesse. È questa la mia visione. Un buon consulente è come un albero che si muove e che sposta le sue profonde radici da un luogo all’altro, facendo crescere ogni volta nuovi rami e nuove foglie.

Matteo Brunati

AGORÀ SECURITY

La mia storia

Classe ‘87, ho da sempre respirato un’aria di imprenditorialità in famiglia. Mio padre, imprenditore nell’ambito dell’informatica da prima che nascessi, mi ha trasmesso la sua grande passione per le tecnologie che ho poi trasformato in lavoro. È giocando con la tastiera del computer che stava costruendo che ho incontrato l’informatica: avevo tre anni. A nove ho assemblato il primo computer in autonomia, a 13 anni ho iniziato ad analizzare il traffico di rete per vedere le password che viaggiavano in chiaro, un anno dopo ho esordito nella programmazione. Nel 2001 ho sviluppato il mio primo programma nell’ambito di quella che oggi viene chiamata Cybersecurity: un front-end grafico al tool di password cracking Leptons’s Crack, poi pubblicato open source nel 2002.

La mia passione per la sicurezza informatica è nata affiancando mio padre durante il periodo di trasformazione della sua software house in una società di consulenza in quell’ambito. Questa esperienza mi ha fatto scegliere poi di studiare e laurearmi in Informatica all’Università di Padova, con un periodo di studio nei Paesi Bassi.

Ma sono anche altre le passioni che ho coltivato: dalla fotografia al judo – con l’ottenimento della cintura nera 1° dan e la nomina ad aspirante allenatore – fino all’avventura, concretizzata in 21 annidi scoutismo – 11 come educando, 10 come educatore e capo scout – con l’ottenimento delle insegne Gilwell, il riconoscimento di capo scout a livello mondiale.

Queste passioni non sono state solo un passatempo, ma una scuola di vita. L’hacking mi ha insegnato a cercare sempre di capire come funzionano le cose, senza fermarsi all’apparenza. Dalla fotografia ho imparato a guardare un oggetto da prospettive diverse per coglierne il lato migliore. Il judo mi ha insegnato l’umiltà e la tenacia nell’affrontare qualsiasi tipo di minaccia, indipendentemente dalla sua gravità apparente. Lo scoutismo mi ha insegnato a gustare l’essenzialità delle cose e a fare miei due motti per me fondamentali: “non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento” e “siate sempre pronti” (estote parati).

La mia vision

In un mondo in cui le organizzazioni criminali eseguono attacchi Cyber agli ospedali chiedendoriscatti, le guerre palesano le connessioni tra il mondo logico e il mondo fisico con operazioni che compromettono le infrastrutture critiche di un paese e le tecnologie tendono a decentralizzarsi, serve ripensare al modo con cui si governa, gestisce, implementa e monitora la Cybersecurity.

Per questo con Agorà Security perseguiamo il connubio tra Università e artigianato, volto alla ricerca e allo sviluppo di nuovi strumenti e metodi di lavoro che aiutino le aziende, e più in generale la società, a semplificare la messa in sicurezza del mondo digitale che ci circonda e che sempre di più è alla base della nostra quotidianità.

Laura Iacovone

3F-LAB

La mia storia

Marketing, nuove tecnologie, formazione e ricerca sono da sempre le mie passioni, ispirate dal fatto che il ricorso alle modalità più efficaci di trasferimento di conoscenze e di sviluppo delle competenze possaaumentare il livello di consapevolezza degli individui, aiutandoli a perseguire comportamenti virtuosi sia a proprio favore, sia in quanto socialmente desiderabili.

Uno dei contesti in cui ciò è avvenuto è stato l’ambito universitario. Dopo la laurea nel 1989 in economia aziendale con una specializzazione in Marketing alla Bocconi, dove avevo già iniziato a collaborare in virtù di una tesi sperimentale, ho iniziato sin da subito a insegnare conseguendo contemporaneamente il dottorato di ricerca, che mi ha consentito di specializzarmi ulteriormente in Services Marketing & Management e in Competitive Analysis. Oltre alla docenza in lauree triennali, magistrali e nell’ambito del master MIMEC in marketing e comunicazione fino al 2019, l’attività di ricerca su numerosi settori industriali e di servizi (sia b2b che b2c), presso il Centro di Ricerca CERMES della stessa università mi ha consentito di sviluppare una sensibilità indispensabile nell’interpretazione degli scenari competitivi di mercati e settori. Negli ultimi 15 anni, entrando di ruolo nel Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano ho potuto inoltre sviluppare competenze ancora più specifiche nell’ambito dell’economia comportamentale, quale titolare dei corsi di Consumer & Shopping Behaviour e di Neuro Marketing Research, alla Magistrale di Comunicazione e Marketing della stessa università, con una forte connotazione applicativa. A ciò si aggiunga l’attività di docenza su temi di estrema attualità all’interno dei Master di secondo livello di Cybersecurity & Data Protection e di Data Science for Economics, Business and Finance.

Non sono mai riuscita tuttavia a fare solo una cosa alla volta, né a rinunciare a confrontarmi costantemente con la realtà aziendale. Sin dagli anni ’90 opero quale consulente e formatore per aziende e professionisti, con particolare riguardo al settore Health & Pharma, con un approccio che vede la tecnologia al servizio delle simulazioni dei processi decisionali aziendali per lo sviluppo delle competenze e l’autovalutazione dell’effetto delle proprie azioni. Più di recente, ho contribuito allo sviluppo di una startup in grado di offrire soluzioni avanzate per la ricerca, la formazione e il business in VR/XR integrate ad algoritmi di AI in ambito Health & Pharma.

La mia vision

Le conoscenze, le tecnologie e le applicazioni continuano e continueranno a evolvere e progredire, ma la tecnologia di per sé non si traduce in innovazione, se non ispirata dal valore reale che può apportare nella vita delle persone. In caso contrario porta solo a un mero spreco di energie e alla distruzione di risorse. L’unico modo affinché nuovi paradigmi tecnologici possano cambiare in meglio la realtà è che non siano autoreferenziali, ma guidati dalla “ricerca di senso”.

Marco De Luca

KEENTECH

La mia storia

Il mio percorso di carriera è iniziato sulle orme di mio padre, affermato avvocato nell’ambito del diritto societario: con lui mi sono confrontato spesso, durante gli studi in giurisprudenza, ma dentro di me cresceva una passione diversa, quella dell’informatica. Già negli anni delle scuole medie ho iniziato a sviluppare software e a scrivere recensioni di videogame sul quotidiano della mia città, Vicenza, e in seguito a fornire consulenze in ambito informatico. Al momento chiave della scelta dell’università ho deciso però di seguire le orme paterne, iscrivendomi e poi laureandomi in giurisprudenza. Non potevo immaginare due mondi più distanti: l’esattezza e la velocità della tecnologia, l’inefficienza e la lentezza del sistema giudiziario. Dopo il primo anno di pratica forense ho quindi optato per una scelta manageriale, frequentando il master MBA della Fondazione Cuoa, la più importante business school del Nord Est: un’esperienza che mi ha aperto gli orizzonti, permettendomi di maturare nuove relazioni professionali e umane. Ho lavorato nel marketing della multinazionale Wella, per poi passare a Morris Profumi di Parma, media azienda con un respiro internazionale. Poi la svolta, che mi ha riconciliato professionalmente con la mia passione di sempre: Morris Profumi è stata rilevata da un fondo di private equity, il cui fondatore è diventato amministratore delegato dell’azienda e mi ha affidato l’incarico di gestire l’area information technology dell’azienda. L’accelerazione è stata incredibile: nel giro di qualche anno il fondo mi haaffidato la fusione e riorganizzazione dei sistemi informativi delle catene di profumeria Limoni e La Gardenia e in seguito la revisione dell’organizzazione tecnica delle società Snai e Cogetech. Da lì la mia consulenza si è estesa a quasi tutte le aziende nel portafoglio del fondo. Nel 2016 ho costituito KeenTech, società specializzata nella ristrutturazione tecnica e organizzativa dei sistemi informativi di aziende italiane di grandi dimensioni, e grazie ad essa ho potuto estendere la consulenza a diverse importanti realtà imprenditoriali fuori dal perimetro del fondo, tra le quali il gruppo Coop.

La mia vision

Quando coordino progetti di ristrutturazione informatica non lo faccio nelle vesti del semplicedirettore IT, ma apportando una competenza stratificata nelle diverse funzioni aziendali, sul piano teorico, lavorativo e consulenziale. La mia esperienza mi pone nelle condizioni di interloquire con il personale delle aziende in modo da annullare le distanze, come se fossi uno di loro: all’opposto del classico tecnocrate, ragiono in ottica di business come i dirigenti con cui collaboro, li aiuto a raggiungere gli obiettivi aziendali realizzando per loro i più avanzati strumenti tecnologici.